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ROMA. Un Museo unico al mondo nei Mercati di Traiano

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Messaggio  Giuliano Sab Apr 12, 2008 12:54 pm

A partire da giovedì 18 ottobre 2007, dopo 2 anni di lavori promossi dal
Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, i Mercati di
Traiano sono riaperti al pubblico gli ambienti interni restaurati –
nello specifico, gli edifici della Grande Aula e il Corpo Centrale –
offrendo alla città il nuovo Museo dei Fori Imperiali di Roma, uno
spazio unico al mondo, primo esempio di museo di architettura antica
concepito in questo modo.

Grazie all’apertura di questa nuova prestigiosa sede del Museo dei
Fori Imperiali, che entra a far pare del Sistema Musei Civici gestiti
da Zètema Progetto Cultura, l’offerta culturale proposta
dall’Amministrazione Comunale si potenzia ulteriormente. Uno spazio che
occupa una superficie di 2.078 metri quadrati - i due piani
dell’edificio della Grande Aula ed uno del Corpo Centrale - ed ospita
172 frammenti originali in marmo, provenienti dai Fori Imperiali, 15
calchi e 12 ricomposizioni, 4 delle quali di partiti architettonici,
quindi, di grandi dimensioni: tre restituiscono parti del Foro di
Augusto (l’attico dei portici, la nicchia dei portici e l’ordine della
facciata dei portici), uno del Foro di Nerva (l’attico dei portici).
Interventi di restauro all’avanguardia e operazioni di allestimento
museale che hanno seguito concezioni e metodologie museografiche
innovative sono gli elementi che rendono il Museo dei Fori Imperiali
unico al mondo nel suo genere e nella sua impostazione metodologica e
scientifica. Un Museo dedicato alla decorazione
scultoreo-architettonica dei Fori, che si propone di affrontarne gli
aspetti costruttivi e di restituire la visione “finale” originale degli
edifici.


L’allestimento
Il progetto di allestimento,
ideato da “Studio il Laboratorio” (Paolo Martellotti) e realizzato dal
consorzio Artesistemi s.c.a.r.l. (Marcello Mazzotta, con Cecilia
Bernardini e Morini Maurizio & C.S.a.s.), si è posto l’obiettivo di
dare continuità ai motivi architettonici. L’approccio ai materiali
originali ha escluso il ricorso all’inserimento di perni per il loro
assemblaggio. Si è scelto invece, attraverso ricomposizioni di
partiture architettoniche del grandioso sistema urbanistico dei Fori
Imperiali, di accostare ai frammenti originali sia calchi di altri
originali (che per diversi motivi non potevano essere utilizzati) sia
integrazioni modulari in pietra moderna. Una scelta museografica di
piena reversibilità dell’allestimento, che permetterà di completare le
ricomposizioni con eventuali nuovi frammenti che potranno emergere a
seguito del prosieguo degli scavi e degli studi archeologici.
Tale
approccio consente di rapportare i frammenti alla loro integrità
architettonica e alla loro ricontestualizzazione nei Fori, rendendone
possibile la “percezione” volumetrica, monumentale e simbolica. Ove
possibile, nei limiti dovuti anche all’architettura straordinaria dei
Mercati di Traiano, le ricomposizioni sono state sviluppate anche in
altezza, allo scopo di evocare il rapporto spaziale reale e di
evidenziare sia l’apparato decorativo e simbolico sia il suo rapporto
con il sistema costruttivo.
IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE INTEGRATO E LA DIDATTICA
L’innovazione
metodologica e tecnologica del Museo dei Fori Imperiali coinvolge anche
la comunicazione e la didattica. Un sistema di comunicazione “misto”, a
cura del personale scientifico del Museo dei Fori Imperiali (Lucrezia
Ungaro, Marina Milella, Massimo Vitti) e sulla base della consulenza
scientifica di Andrea Coletta, Anita Lalle e Patrizia Maisto con il
supporto di Marco Sartini e Paolo Vigliarolo, delle riprese
fotografiche di Stefano Castellani, dei disegni di Maria Luisa Vitali,
delle ricostruzioni in 3D di Marco Bianchini e di Nicola Russo e delle
assonometrie ricostruttive dei Fori Imperiali elaborate dall’Ufficio
della Sovrintendenza “Area Archeologica dei Fori Imperiali”: Roberto
Meneghini, Riccardo Santangeli Valenzani combina la pannellistica
tradizionale - accuratamente studiata per non interferire o nascondere
gli ambienti grazie alla scelta di supporti e materiali trasparenti -
con un filmato introduttivo all’area dei Fori Imperiali - a cura di PIN
s.c.r.l. e EJWD nell’ambito della rete europea Epoch - e con singoli
videopannelli che - grazie ad animazioni realizzate con l’uso di nuove
tecnologie e volumetrie tridimensionali dallo Studio Inklink -
consentono di stabilire con immediatezza il rapporto tra il frammento
esposto, la ricostruzione dell’edificio da cui proviene e l’animazione
del contesto vissuto ed abitato.
L’utilizzo del linguaggio
informatico e, più semplicemente, delle immagini, ha infatti come scopo
la comprensibilità da parte di tutti i visitatori ed il richiamo per
quelli più giovani, ormai proiettati verso la tecnologia.
Il
rapporto con le dimensioni spazio-tempo, inoltre, è affidato alle
“vedute” verso l’esterno. In diversi punti sono stati collocati
“inviti” ad osservare le caratteristiche dei Mercati di Traiano e, al
tempo stesso, a mettersi in relazione tramite affacci e finestre con il
suggestivo ambiente esterno e con la storia delle sue trasformazioni
nel tempo. Una sorta di suggerimento a proseguire la visita verso i
percorsi esterni dei Mercati ed i resti archeologici nelle aree
forensi.

Il percorso espositivo
Il percorso espositivo
inizia dalla Grande Aula - da cui si accede al nuovo Museo dei Fori
Imperiali (in via IV Novembre 94). A questo primo livello l’esposizione
permanente occupa lo spazio centrale e di undici ambienti (denominati “tabernae”) che vi si affacciano. Il percorso prosegue al secondo livello, nei vani che si dispongono sui due “matronei” e negli ambienti dell’edifico del Corpo Centrale.
In fondo alla Grande Aula si sviluppa in altezza la ricomposizione
dell’attico dei portici del Foro di Augusto con frammenti originali,
calchi in resina e integrazioni in pietra calcarea, secondo l’approccio
scientifico già illustrato. Eccezionalmente per l’inaugurazione del
Museo è stato concesso dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della
Toscana il prestito della cariatide originale, conservata a Villa
Corsini a Firenze, per un confronto con il suo calco in resina
utilizzato nella ricomposizione.
Negli ambienti laterali sono ospitate le sezioni dedicate
all’introduzione generale all’intera area forense e ad ognuno dei Fori,
oltre che i servizi di biglietteria, guardaroba, bookshop e la sala
multimediale.
La seconda taberna sul lato nord, a destra rispetto a chi entra,
illustra i risultati degli scavi condotti negli ultimi anni nelle
piazze monumentali, sintetizzandoli simbolicamente con l’esposizione
della testa di una statua di Costantino ricavata mediante la
rilavorazione del ritratto di un imperatore precedente e rinvenuta nel
2006 in un condotto fognario del Foro di Traiano.
Le tabernae successive rappresentano i singoli Fori
attraverso le sculture e le decorazioni architettoniche più
significative per decodificare il linguaggio iconografico di
autocelebrazione dell’imperatore committente di ogni Foro, portatore
con il proprio imperium della pace e della prosperità nell’Impero.
Del Foro di Cesare, inaugurato nel 46 a.C., è esposto uno splendido
blocco di fregio-architrave con Amorini dalla decorazione interna della
cella del Tempio di Venere Genitrice, relativo al restauro di età
traianea e decorato sul lato anteriore con una teoria di amorini e sul
piano inferiore da un lacunare ed un soffitto a cassettoni, ricco di
racemi vegetali.
Per il Foro di Augusto (2 a.C.), è stato sistemato il prezioso piede
di bronzo dorato di una figura femminile, presumibilmente una Vittoria,
posta sul coronamento del Tempio di Marte Ultore.
Il Tempio della Pace (75 d.C.) è rappresentato da opere che ne
mostrano la funzione culturale e la ricca decorazione scultorea: la
testina in bronzo attribuita al filosofo Crisippo rinvenuta di recente
e presumibilmente proveniente dalla biblioteca, e le ricomposizioni
delle basi iscritte di statue greche e della vasca (labrum) in porfido
che ne decoravano il vasto giardino.
Il Foro di Nerva (97 d.C.) presenta la ricostruzione del fregio con
bucrani e strumenti sacrificali che ornava il Tempio di Minerva, e
quella del pannello con Provincia pertinente la decorazione dell’attico
dei portici, ricomposto con frammenti recuperati nelle ultime indagini
archeologiche e particolarmente importante perché ha modificato
l’interpretazione del motivo iconografico da teoria di divinità a
teoria di Province, a celebrazione della grandezza dell’Impero Romano.
La sezione sul Foro di Traiano (112 d.C.) ha come suo simbolo una
statua maschile di personaggio con corazza, pertinente alla teoria di
statue onorarie che decoravano i portici della piazza.
I Mercati di Traiano sono simboleggiati dall’architrave con
iscrizione di Orazio Rogato, amministratore del Foro di Traiano in età
severiana (inizi del III secolo d.C.), ad indicazione del ruolo
amministrativo del complesso monumentale
Al livello superiore, negli ambienti che si dispongono sui “matronei”, sono poste a nord la sezione dedicata al Foro di Cesare e sul lato opposto quella della “Memoria dell’antico”.
Nella prima sezione sono allestite parti della decorazione esterna
ed interna del Tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare della fase
traianea, con frammenti di cornice, tra cui spicca per finezza
stilistica la cornice con sima decorata da delfini e tridenti allusivo
a Venere, e dei cinque tipi di pannelli con Amorini, raffigurati mentre
sacrificano tori, adornano altari, sorreggono ghirlande o altri
attributi. La ricorrenza delle figure nude ed alate degli Amorini (o
Eroti), va spiegata con il riferimento ad Eros, il figlio di Venere.
Più in generale, l’intera iconografia allude al concetto della
discendenza di Cesare dalla dea dell’Amore, e quindi alla sua natura
semidivina.
La sezione “Memoria dell’antico” mostra il Tempio di Marte Ultore
nel Foro di Augusto, sia attraverso il suo inserimento topografico nel
complesso rappresentato nello storico plastico in gesso realizzato da
Italo Gismondi dopo gli scavi degli anni Trenta del Novecento, sia
attraverso i frammenti della sua decorazione architettonica. Tra
questi, lo splendido capitello di lesena con Pegasi (cavalli alati)
della decorazione interna della cella e, per indicare le dimensioni
colossali dell’edificio, un frammento con angolo d’abaco di un
capitello corinzio di colonna dall’ordine esterno.
La sezione dedicata al Foro di Augusto si sviluppa, infine, lungo
gli ambienti dell’edificio del Corpo Centrale posti allo stesso livello.
L’importanza
architettonica e politica di questo complesso monumentale è chiaramente
dimostrata dalla sua adozione come “modello” nei Fori delle Province
romane, ed in particolare nell’antica Spagna. Per questo, per
l’inaugurazione del Museo sono stati ottenuti dall’Amministrazione
delle città spagnole di Merida e Madrid i prestiti dei calchi dei
gruppi scultorei centrali rinvenuti nei Fori di Merida e Cordova.
Parte dell’esposizione è riservata all’Aula del Colosso, riccamente
rivestita da marmi policromi e, sulla parete di fondo, da lastre
marmoree dipinte ad imitazione di un tessuto decorato con motivi
vegetali. Sulla parete si stagliava il Colosso, la statua acrolitica
alta circa 12 metri di cui, oltre alle impronte sul podio e sulla
parete, restano frammenti in prezioso marmo greco della mano destra
chiusa che tiene un attributo, del dorso della mano sinistra e del
braccio. La statua doveva raffigurare un personaggio maschile con il
capo velato e con lituo in mano: coerentemente all’intero programma
iconografico del Foro, rappresentava forse il genius Augusti, alludendo
all’Età dell’Oro e di Pace garantita da Augusto.
Della decorazione
dei portici, ricostruita nella Grande Aula, in questa sezione sono
esposti la ricomposizione della trabeazione, con fregio decorato da
motivi vegetali, e preziosi frammenti di cariatidi e delle splendide
teste di Giove Ammone e di divinità maschili con torques, riccamente
chiaroscurate.
Il Museo dei Fori Imperiali rappresenta l’accesso all’area
archeologica dei Fori da nord ed è sentito, concettualmente e
topograficamente, come parte integrante di un unico percorso
scientifico all’interno del “Museo all’aperto” dei Fori Imperiali. In
una prossima fase il percorso museale proseguirà con la sezione
dedicata al Foro di Traiano, prevista nelle due aule di testata ai
margini del Grande Emiciclo, in stretto contatto con i resti degli
antichi edifici nell’area archeologica stessa del Foro, e con la zona
“sotterranea” della Basilica Ulpia e della Biblioteca Occidentale.
Il percorso espositivo del Museo dei Fori Imperiali intende quindi
stimolare nei visitatori la percezione e la cognizione degli aspetti
innovativi e significativi che essi hanno avuto nella storia di Roma:
il rapporto stringente tra architettura e scultura, l’eccezionalità
delle botteghe che vi hanno lavorato, le capacità costruttive, la
presenza diffusa del colore ottenuto con la pittura sulla pietra e con
l’uso di pietre colorate, la magnificenza degli edifici e, al tempo
stesso, la loro funzionalità e centralità nella vita pubblica.
Info:
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali – via IV novembre, 94, Roma
Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle ore 19, chiuso lunedì; la biglietteria chiude un'ora prima.
Biglietti: intero € 6,50; ridotto € 4,50
Tel. 0682059127 (tutti i giorni ore 9-19,30)
Organizzazione e Servizi Museali: Zètema Progetto Cultura.





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