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BOMBA CONTRO ITALIANI A KABUL, UN FERITO

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Messaggio  Giuliano Gio Mag 15, 2008 3:27 pm

BOMBA CONTRO ITALIANI A KABUL, UN FERITO Epa19y0jX_20061019

Bomba contro i soldati italiani in Afghanistan. E' successo
stamani, vicino a Kabul: due militari sono rimasti contusi mentre un
terzo e' stato ferito alle gambe in modo serio ed e' stato sottoposto
ad un lungo intervento chirurgico. Al termine gli e' stato amputato il
piede destro.

L'ATTENTATO
- E' avvenuto alle 6:20, nel pericoloso distretto di Mushai, una
trentina di chilometri a sud di Kabul (a poche ore di distanza da un
altro fatto di sangue, un attentato suicida, verificatosi nella
provincia di Herat, nell'Afghanistan occidentale, che fatto 18 morti
fra poliziotti e civili). Una pattuglia del contingente italiano
composta da tre mezzi - un Bv206, un Puma ed un altro veicolo leggero -
si stava dirigendo nel villaggio di Qal-eh-Tanan. Scopo della missione:
visite veterinarie. L'esplosione di un ordigno posto ai margini della
strada ha investito il Puma.

IL FERITO - Subito sono scattati
i soccorsi ed un elicottero AB212 della Marina militare si e' diretto
sul posto per l'evacuazione sanitaria. Il primo caporalmaggiore Andrea
Tomasello, del 2/0 Reggimento alpini di Cuneo, e' stato trasportato
all'ospedale militare da campo francese, a Kabul. L'operazione
chirurgica e' durata oltre due ore. Al militare e' stato amputato il
piede destro, mentre alla gamba sinistra e' stato applicato un
fissatore per stabilizzare le fratture alla tibia ed al piede. ''Non e'
in pericolo di vita'', assicurano alla Difesa. La moglie e' stata
informata dallo stesso comandante di Italfor, il contingente italiano.
Tomasello e' originario di di Latina. Il 2/o Alpini, Reggimento della
Brigata Taurinense, ha gia' preso parte a numerose missioni: nei
Balcani (Bosnia 2002 e 2003 e Kosovo nel 2005) e in Afghanistan.

IL LUOGO - Il distretto di Mushai, dove e' avvenuto l'attentato, e' un
luogo molto pericoloso e tristemente noto agli italiani, che li' hanno
una base operativa avanzata, una sorta di fortino: e' proprio nella
valle di Mushai che il 26 settembre 2006, nell'ennesimo attentato,
morirono i caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella, anche
loro alpini del 2/o Reggimento, lo stesso di Tomasello. Ed e' sempre a
Mushai, secondo indiscrezioni che pero' non vengono confermate
ufficialmente, che i militari italiani si sarebbero trovati anche la
scorsa settimana in difficolta', al punto da richiedere un intervento
aereo di copertura da parte di velivoli Usa e Gb. I militari di
Italfor, ormai da tempo, hanno cercato di arginare la violenza degli
estremisti con delle ''offensive umanitarie'' condotte in quell'area.
Attivita' di ricostruzione e di consegna di aiuti umanitari che, se da
un lato sono servite ad acquisire il consenso della popolazione e dei
leader locali, dall'altro non hanno evidentemente arginato gli ''atti
ostili'' contro le forze straniere.

LE INDAGINI - Gli accertamenti sull'attentato sono in corso per chiarire meglio la dinamica e, eventualmente, risalire ad esecutori e mandanti: a questo scopo, come spiega una fonte militare da Kabul, artificieri del Genio
si sono diretti subito sul posto per poter raccogliere informazioni
utili sul tipo di ordigno. ''Allo stato possiamo solo dire che si e'
trattato di un ordigno improvvisato posto al margine della strada,
fatto esplodere molto probabilmente con un comando a distanza'',
afferma la fonte.

LA RUSSA - Il ministro della Difesa, che ha
''immediatamente informato'' dell'attentato il premier Berlusconi, si
e' tenuto costantemente informato sulle condizioni di salute dei
militari coinvolti, ai quali ha espresso ''vicinanza e solidarieta'''.
Anche adesso, come si legge in un comunicato, ''continua a seguire da
vicino l'evolversi della situazione'' tramite il capo di Stato maggiore
della Difesa, il generale Camporini. Subito sono giunti gli auguri ai
soldati feriti dagli esponenti delle istituzioni e dei partiti
politici. ''Ai nostri soldati - ha reso noto il presidente del Senato
Renato Schifani - rivolgo l'augurio piu' affettuoso di un pronto
ristabilimento''. Solidarieta', sia personale che del partito, e' stata
espressa dal presidente del Pd Walter Veltroni. ''Siamo vicini a loro e
a tutti i nostri soldati - ha affermato - impegnati nella missione di
pace in Afghanistan''.

MISSIONE ITALIANI ERANO VISITE VETERINARIE

Erano diretti a Qal-et-Tanan, uno sperduto villaggio del distretto di Mushai,
i militari italiani colpiti oggi in un attentato in Afghanistan. Scopo
della missione: visite veterinarie. Gli italiani si trovavano a bordo
di tre mezzi, un BV 206, un Puma e un altro veicolo leggero, quando
all'improvviso il Puma é stato investito dall'esplosione di un ordigno
posto sul margine della carreggiata ed azionato a distanza. Sul posto
sono giunti subito i soccorsi ed un elicottero AB212 della Marina ha
proceduto all'evacuazione sanitaria: il primo caporalmaggiore degli
alpini Andrea Tomasello è stato trasportato all'ospedale da campo
francese di Kabul dove lo stanno operando. Il distretto di Mushai è un
luogo molto pericoloso e tristemente noto agli italiani, che lì hanno
una base avanzata: é nella valle di Mushai, a una trentina di
chilometri a sud da Kabul, che il 26 settembre 2006, nell'ennesimo
attentato, morirono i caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo
Cardella. I militari di Italfor, ormai da tempo, hanno cercato di
arginare la violenza degli estremisti con delle "offensive umanitarie"
condotte in quell'area, proprio come quella di oggi. Attività di
ricostruzione e di consegna di aiuti umanitari che, se da un lato sono
servite ad acquisire il consenso della popolazione e dei leader
locali,dall'altro non hanno evidentemente arginato gli "atti ostili"
contro le forze straniere.

REGGIMENTO ALPINI E' A KABUL DA GENNAIO
Il 2° Reggimento Alpini, di cui fa parte il caporalmaggiore ferito Andrea
Tomasello, è di stanza alla caserma Vian di frazione San Rocco
Castagnaretta di Cuneo ed è alla seconda missione in Afghanistan. Nel
settembre del 2006 in un attentato contro il contingente italiano erano
mortidue alpini dello stesso Reggimento: il caporal maggiore Giorgio
Langella, e Vincenzo Cardella. L'unità, comandata dal colonnello
Michele Risi, ha avvicendato il 14 gennaio scorso il 5/o Reggimento
Alpini (di stanza a Vipiteno), che costituiva il nucleo principale di
Italfor XVI, il contingente militare italiano impiegato a Kabul. La
bandiera di guerra del reparto è decorata con una croce di cavaliere
dell'Ordine Militare d'Italia, una medaglia d'oro,quattro d'argento ed
una di bronzo per i meriti riconosciuti durante le campagne d'Africa e
le due guerre mondiali. Il Secondo Alpini, Reggimento della Brigata
Alpina Taurinense, ha già preso parte a numerose missioni: nei Balcani
(Bosnia 2002 e 2003, Kosovo 2005) ed in Afghanistan (2006). Il reparto
schiera circa 600 uomini. Oltre a garantire la sicurezza nella zona sud
della capitale con le forze di altri Paesi, gli Alpini del Secondo
hanno distribuito fino ad ora aiuti umanitari alla popolazione raccolti
grazie all'iniziativa di solidarietà Piemonte-Kabul.

Fonte: Ansa
Giuliano
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