PREZZI: SCATTA IL CARO RISCALDAMENTO
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PREZZI: SCATTA IL CARO RISCALDAMENTO
(ANSA) ROMA - Aumento della bolletta del gas e gasolio da riscaldamento alle stelle con i prezzi più alti in Europa. Un mix che rischia di far lievitare considerevolmente l'esborso delle famiglie italiane per scaldare gli appartamenti, proprio mentre i primi freddi si fanno sentire e in Italia scatta l'accensione dei caloriferi. In molti comuni del centro-nord, infatti, è appena scattata la possibilità di accendere impianti e termosifoni, che nei prossimi giorni si estenderà al resto d'Italia. Spinto dal caro-petrolio, che in questi giorni ha visto il greggio macinare record su record arrivando a quota 90 dollari al barile, il prezzo al consumo del gasolio da riscaldamento ha raggiunto i 1.143,26 euro per mille litri, con un aumento di 10,47 euro rispetto a una settimana fa. Un aumento che, in base ai dati del ministero per lo Sviluppo economico, fanno salire il medio mensile di ottobre a 1.143,23 euro, il valore medio più alto da 14 mesi a questa parte. E soprattutto il prezzo più caro in Europa.
Quasi doppio rispetto a quelli del Belgio (610,30 euro), della Gran Bretagna (622,49 euro), della Germania (646,43 euro), della Spagna (656,60) e della Francia (672,46 euro). Il carico fiscale, tra l'altro, incide pesantemente, quasi per il 52%, sul prezzo finale italiano che, depurato delle tasse, scende infatti a 549,51 euro per mille litri. Per cui, al netto della componente fiscale, ci sono almeno sei paesi con prezzi più cari dell'Italia. Il gasolio alimenta solo una parte degli impianti di riscaldamento centralizzati, molti dei quali sono ormai stati trasformati in impianti a gas. Secondo dati dell'Anaci, l'Associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari, in Italia su circa 11 milioni di edifici ad uso abitativo, ci sono 1,2 milioni di condomini con impianti centralizzati, mentre gli appartamenti con caldaie autonome sono circa 14 milioni. In genere, inoltre, i sistemi centralizzati comportano per il singolo costi superiori del 30% rispetto a quelli degli impianti autonomi, sia per i maggiori consumi, sia per i maggiori costi di manutenzione.
Ma anche per chi ha impianti a gas ci sono aumenti in vista. Le condizioni economiche di fornitura definite dall'Autorità per l'energia per il trimestre che si è aperto con ottobre prevedono un prezzo di 67,55 centesimi di euro al metro cubo, il 2,8% in più rispetto al trimestre precedente. Una situazione che ha già messo in allarme i consumatori. Secondi calcoli di Federconsumatori il rischio, quest'anno, per le famiglie italiane è di pagare tra i 120 e i 130 euro in più dell'anno scorso per il riscaldamento. Riscaldamento a parte il caro-greggo comincia a far sentire i suoi effetti anche sui carburanti. Dopo la Shell, che nei giorni scorsi ha aggiornato i prezzi della verde ritoccandoli al rialzo di 0,003 euro, oggi è toccato all'Agip rivedere, in ugual misura, il listino della benzina torna così sopra quota 1,33 euro. In aumento, di 0,005 euro, anche il gasolio che passa a 1,229.
Quasi doppio rispetto a quelli del Belgio (610,30 euro), della Gran Bretagna (622,49 euro), della Germania (646,43 euro), della Spagna (656,60) e della Francia (672,46 euro). Il carico fiscale, tra l'altro, incide pesantemente, quasi per il 52%, sul prezzo finale italiano che, depurato delle tasse, scende infatti a 549,51 euro per mille litri. Per cui, al netto della componente fiscale, ci sono almeno sei paesi con prezzi più cari dell'Italia. Il gasolio alimenta solo una parte degli impianti di riscaldamento centralizzati, molti dei quali sono ormai stati trasformati in impianti a gas. Secondo dati dell'Anaci, l'Associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari, in Italia su circa 11 milioni di edifici ad uso abitativo, ci sono 1,2 milioni di condomini con impianti centralizzati, mentre gli appartamenti con caldaie autonome sono circa 14 milioni. In genere, inoltre, i sistemi centralizzati comportano per il singolo costi superiori del 30% rispetto a quelli degli impianti autonomi, sia per i maggiori consumi, sia per i maggiori costi di manutenzione.
Ma anche per chi ha impianti a gas ci sono aumenti in vista. Le condizioni economiche di fornitura definite dall'Autorità per l'energia per il trimestre che si è aperto con ottobre prevedono un prezzo di 67,55 centesimi di euro al metro cubo, il 2,8% in più rispetto al trimestre precedente. Una situazione che ha già messo in allarme i consumatori. Secondi calcoli di Federconsumatori il rischio, quest'anno, per le famiglie italiane è di pagare tra i 120 e i 130 euro in più dell'anno scorso per il riscaldamento. Riscaldamento a parte il caro-greggo comincia a far sentire i suoi effetti anche sui carburanti. Dopo la Shell, che nei giorni scorsi ha aggiornato i prezzi della verde ritoccandoli al rialzo di 0,003 euro, oggi è toccato all'Agip rivedere, in ugual misura, il listino della benzina torna così sopra quota 1,33 euro. In aumento, di 0,005 euro, anche il gasolio che passa a 1,229.
Re: PREZZI: SCATTA IL CARO RISCALDAMENTO
qui da me, se continua cosi, scoppiera' una rivoluzione nel sud
GLADIO- Centurio Prior
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Re: PREZZI: SCATTA IL CARO RISCALDAMENTO
GLADIO ha scritto:qui da me, se continua cosi, scoppiera' una rivoluzione nel sud
Bhè, sicuro che così le cose non possono durare oltre... la spugna si può spremere fino a che c'è acqua... ma l'acqua è finita e stiamo arrivando al sangue.
Qui stiamo a i livelli del dopoguerra, però la guerra non c'è (ancora) stata.
Confidiamo nel raziocinio italico...
Vale Frater
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