Virtù personali

Queste sono le qualità della vita verso le quali ogni cittadino dovrebbe aspirare. Esse costituiscono il cuore della Via Romana, e costituiscono quelle qualità che diedero alla repubblica romana la forza morale di conquistare e civilizzare il mondo. Queste oggi sono le basi contro le quali dobbiamo misurare il nostro carattere e il nostro comportamento.

Auctoritas: "Autorità spirituale", il senso della propria importanza sociale costruita sull'esperienza, la pietà, e sull'industria.

Comitas: " Umorismo", cortesia, speranza e fratellanza

Clementia: "Clemenza", mitezza e gentilezza

Dignitas: "Dignità", il senso del proprio valore, orgoglio personale

Firmitas: "Tenacia", forza di mente, l'abilità di seguire le proprie aspirazioni

Frugalitas: "Frugalità", economicità e semplicità nello stile, senza essere miserevoli

Gravitas: "Gravità", il senso dell'importanza della materia, responsabilità ed onestà

Honestas: "Rispettabilità", l'immagine che una persona presenta in quanto membro della società.

Humanitas: " Umanità", civilizzazione, apprendere ed essere acculturato

Industria: "Industriosità", lavorare duro

Pietas: "Pietà", più che pietà religiosa; rispetto per il naturale ordine sociale, inteso sia in senso politico che religioso. Include l'ideale di patriottismo e devozione per gli altri.

Prudentia: . "Prudenzia". Prudenza previdenza, saggezza e discrezione personale

Salubritas: "Salubrità", salute e pulizia

Severitas: "Severità", gravità autocontrollo

Veritas: "Verità", onestà nel trattare con gli altri

Vorrei approfondire man mano ogni Virtù con voi.

Valete

Iuliane
prima di affrontarle una per una , mi viene in mente una domanda: quale di queste virtù riteniamo obsolete ?

Vale qvam optime

Ave Amice!! Se posso interagire anch'io alla tua domanda, ti rispondo che, eccetto forse la "comitas" e la "clementia", tutte le sopracitate virtù sono diventate obsolete in questa società.. anzi, più che obsolete...direi insesorabilmente sepolte...


Vale

Exurge Roma ha scritto:Iuliane
prima di affrontarle una per una , mi viene in mente una domanda: quale di queste virtù riteniamo obsolete ?

Io credo che tutte le virtù potrebbero essere riportate ai giorni nostri, e sarebbero molto attuali. Però la più obsoleta, credo più per malcostume che per altro, è diventata proprio la prima dell'elenco, l'Auctoritas: il senso della propria importanza sociale costruita sull'esperienza, la pietà, e sull'industria.
Dove molti lasciano scivolare sopra di loro il presente, e non si rendono conto che anche con poco si può dare uno stimolo alla collettività.

Vale Frater

in realtà sembrerebbe essere proprio così, ma c'è da chiedersi quanti a quei tempi seguissero queste virtù. Forse non erano molti; anche allora c'erano i debosciati e gli uomini insipidi. Come anche nei nostri tempi ci sono persone in gamba.
Con questo voglio dire che forse il presente ci appare diverso perchè lo viviamo quotidianamente , mentre del passato prendiamo solo alcune cose, cosicchè è possibile che la nostra società non sia più povera di valori di quella romana, anche se ora ci appare il contrario

tripolone ha scritto:... ma c'è da chiedersi quanti a quei tempi seguissero queste virtù. Forse non erano molti; anche allora c'erano i debosciati e gli uomini insipidi. Come anche nei nostri tempi ci sono persone in gamba.
Con questo voglio dire che forse il presente ci appare diverso perchè lo viviamo quotidianamente , mentre del passato prendiamo solo alcune cose, cosicchè è possibile che la nostra società non sia più povera di valori di quella romana, anche se ora ci appare il contrario

Ave Tripolone, Ottima osservazione...
Ma già il fatto che qualcuno 2000 anni fa, abbia scritto e dettato i canoni delle virtù, mi fa pensare, molto pensare... ai tempi nostri nessun filosofo, politico o uomo di cultura si è mai sognato di redigere un elenco di comportamenti.

Vale Frater

ai tempi nostri nessun filosofo, politico o uomo di cultura si è mai sognato di redigere un elenco di comportamenti.

Ovviamente, Iuliane.
A torto o a ragione i nostri tempi sono queli dell'accelerazione della storia, del cambiamento costante, della flessibilità....
Si dice ( ed è vero ) che i tempi moderni vadano ad un passo talmente veloce che nessun uomo può più permettersi di rimanere ancorato a convinzioni che sono buone per l'oggi, perchè rendono l'uomo efficiente ed aggiornato , ma dannose per il domani perchè lo renderebbero inesorabilmente "rigido" e "resistente al cambiamento".
Facendo fatica a non essere inghiottiti da questa voragine del cambiamento costante che teme le virtù e la morale come l'acqua tema il fuoco ( il cosidetto "pensiero debole" ) ci aggrappiamo a moniti che paiono non avere tempo.

Una persona (che per i suoi tempi era piuttosto petulante) scriveva oltre duemila anni fa queste parole :


"Formam qvidem ipsam , Marce fili, et tamqvam faciem honesti vides "qvae si ocvlis cerneretvr , mirabiles amores " vt ait Plato , "excitaret sapientiae." Sed omne, qvod est honestvm, id qvattvor partivm oritvr ex aliqva: avt enim in perspicientia veri sollertiaqve versatvr avt in hominvm societate tvenda tribvendoqve svvm cviqve et rervm contractarvm fide avt in animi excelsi atqve invicti magnitvidine ac robore avt in omnivm, qvae fivnt qqvaeqve dicvntvr , ordine et modo, in qvo inest modestia et temperantia. Qvae qvattvor qvamqvam inter se colligata atqve impllcata svnt, tamen ex singvlis certa officiorvm genera nascvntvr, velvut ex ea parte, qvae prima discripta esr, in qva sapientiam et prvdentiam ponimvs , inest indagatio atqvew inventio ver, eivsqve vitvtis hoc mvnvs est proprivm."....

"..Ecco qui , figlio mio, tu ti trovi dinanzi la vera forma e direi quasi la sembianza dell'onestà, di quell'onestà " che se si potesse vedere con gli occhi, susciterebbe - come dice Platone - un meraviglioso amore della spienza".
Ma tutto ciò che è onesto deriva da qualcuno dei quattro elementi che ora illustrerò:

- nell'instacabile fatica di arrivare a conoscere la verità fino in fondo ( n.d.a. "sapientia" )
oppure
- nella conservazione della società umana , nel dare a ciascuno il suo, nel serbar fede ai contratti; ( n.d.a. "ivstitia" )
oppure
- nella grande forza di un animo altissimo che non si è mai fatto piegare;
oppure ( n.d.a. "fortitvdo animis " )
- nell'ordine e nella misura di tutto ciò che si fa e sice , cioè nella moderazione e della temperanza. ( n.d.a. "temperantia )

"Benchè questi quattro principii siano collegati ed intrecciati fra loro , tuttavia da ciascuno di essi scaturiscono delle determinate categorie di doveri, così come da quella parte che abbiamo classificata per prima e nella quale facciamo consisterere la sapienza e la prudenza , derivano i doveri inerenti alla ricerca ed alla scoperta del vero, le quali attività costituiscono il compito particolare di quella virtù."

Marco Tullio Cicerone, dei Doveri - Libro I - IV

In conclusione , Tripolone et aliis: debosciati e debosciate hanno senz'altro popolato le contrade dell'Urbe e dell'Impero quanto e forse più di adesso ma, per lo meno, c'erano tanti Cicerone e Seneca ad evitare la deriva..., il naufragio..

beh, questo è vero, in effetti oggi i vari predicatori predicano non già di virtù ma di "gay pride" et similia.
Forse la base della società è sempre la stessa, con le sue glorie e i suoi squallori, ma tra quelli che rappresentano il vertice del piensiero ( a torto o a ragione) qualche differenza sostanziale c'è sicuramente.