Uccide genitori dopo 17 anni di carcere ESCE!
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Certezza della pena per i reati commessi... come interpretarla?
Uccide genitori dopo 17 anni di carcere ESCE!
Ave fratres,
vorrei chiedervi un giudizio sulla semilibertà concessa a Maso Pietro. Ok siamo tutti indignati, poveri Signori Maso, gente uccisa a sprangate per soldi da chi? Il proprio figlio!
Condannato a 30 anni ne fa 17 (poi dove ai Villaggi Vacanze ...altur statali!!!) poi ESCE in semilibertà a godersi il frutto del suo gesto amorevole cioè 100.000 E. Aveva vent'anni circa ora ne ha 37 con soldi e la libertà.
Mi chiedo quando succederà che un ASSASSINO CONDANNATO sconti TUTTA la sua pena?
Perchè abbonare, dare permessi e ridurre le pene?
Perchè non adottare questa linea di condotta anche per i poveri automobilisti, per esempio, che quando infrangono un articolo del Codice della Strada si pentono? In fin dei conti è una sanzione amministrativa BEN meno grave di un omicidio. Perchè far uscire gli stinchi di santo a godersi indisturbati il resto della propria vita a zonzo nella società con un omicidio sulla coscienza, quando un automobilista è costretto a pagare per intero la multa elevata per aver, in fin dei conti, infranto un piccolissimo articolino del Codice della Strada?
Quando succederà che un omicida se ne starà in carcere a scontare il suo ergastolo?
Quando arriverà il momento che la schiera di ben-pensanti, magistrati "progressisti", sociologi, psicologi, religiosi e quant'altro gravita intorno al sistema carcerario nostrano la smetterà di fornire il "lasciapassare" per uscire dal carcere a tutta quella schiera di ASSASSINI (si proprio di quello stiamo parlando:ASSASSINI!!!). Si fa sempre il "vocione" pro Caino ma a quel povero scemo di Abele chi pensa? Tanto è bello che morto quindi non si lamenta!
Sarò davvero stupefatta, se e quando, dalle nostre carceri (!) uscirà qualche ASSASSINO che abbia scontato l'intero ergastolo.
Quando arriverà il miraggio di una giustizia giusta?
Scusate lo sfogo!!!
vorrei chiedervi un giudizio sulla semilibertà concessa a Maso Pietro. Ok siamo tutti indignati, poveri Signori Maso, gente uccisa a sprangate per soldi da chi? Il proprio figlio!
Condannato a 30 anni ne fa 17 (poi dove ai Villaggi Vacanze ...altur statali!!!) poi ESCE in semilibertà a godersi il frutto del suo gesto amorevole cioè 100.000 E. Aveva vent'anni circa ora ne ha 37 con soldi e la libertà.
Mi chiedo quando succederà che un ASSASSINO CONDANNATO sconti TUTTA la sua pena?
Perchè abbonare, dare permessi e ridurre le pene?
Perchè non adottare questa linea di condotta anche per i poveri automobilisti, per esempio, che quando infrangono un articolo del Codice della Strada si pentono? In fin dei conti è una sanzione amministrativa BEN meno grave di un omicidio. Perchè far uscire gli stinchi di santo a godersi indisturbati il resto della propria vita a zonzo nella società con un omicidio sulla coscienza, quando un automobilista è costretto a pagare per intero la multa elevata per aver, in fin dei conti, infranto un piccolissimo articolino del Codice della Strada?
Quando succederà che un omicida se ne starà in carcere a scontare il suo ergastolo?
Quando arriverà il momento che la schiera di ben-pensanti, magistrati "progressisti", sociologi, psicologi, religiosi e quant'altro gravita intorno al sistema carcerario nostrano la smetterà di fornire il "lasciapassare" per uscire dal carcere a tutta quella schiera di ASSASSINI (si proprio di quello stiamo parlando:ASSASSINI!!!). Si fa sempre il "vocione" pro Caino ma a quel povero scemo di Abele chi pensa? Tanto è bello che morto quindi non si lamenta!
Sarò davvero stupefatta, se e quando, dalle nostre carceri (!) uscirà qualche ASSASSINO che abbia scontato l'intero ergastolo.
Quando arriverà il miraggio di una giustizia giusta?
Scusate lo sfogo!!!
LegioXI- Centurio Prior
- Numero di messaggi : 193
Città : ROMA
Data d'iscrizione : 08.10.07
FERDINANDO CARRETTA EREDITA LA CASA DELLA STRAGE
...e quest'altra notizia?... bella vero?!!...
PARMA - La casa dove il 4 agosto '89 uccise a colpi di pistola il padre Giuseppe, la madre Marta Chezzi e il fratello Nicola e' di nuovo sua. Come era stato deciso a maggio con l'accordo che chiuse la querelle sull'eredità con le zie. Ma quella casa fa tornare a galla vecchi fantasmi. Ferdinando Carretta spiega di aver pensato molto ultimamente ai suoi familiari, ma sa che "quello che è stato non potrà mai essere cancellato". Non solo: "La tragedia poteva essere evitata. Se io mi fossi curato, quello che è successo non sarebbe mai accaduto".
L'uomo nel '99 fu assolto perche' incapace di intendere e volere al momento del fatto. La sentenza dispose il suo ricovero nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano, dove è rimasto sette anni e mezzo. Ora é in libertà vigilata: vive da due anni in una comunità riabilitativa a Barisano, nel forlivese, lavora come impiegato. Ieri ha firmato davanti al notaio di Parma Carlo Maria Canali i documenti che sanciscono definitivamente il suo possesso della casa della strage nell'ambito dell'accordo trovato con le zie Paola Carretta, Adriana e Carla Chezzi.
Accordo che chiuse nei mesi scorsi la causa civile innescata anni fa per l'eredità di famiglia. Un 'mix' di appartamenti e denaro per 700.000 euro. A Ferdinando, oltre alla casa, andranno circa 40.000 euro. Ferdinando Carretta però non tornerà a vivere nella casa di via Rimini a Parma che rischia di essere ricordata per sempre come quella della strage. "Non me la sento", ha spiegato. L'appartamento è in affitto, e Carretta ha detto che riscuoterà il canone. Forse la venderà. Ma Ferdinando non ha nemmeno intenzione di tornare a Parma. Pensa di restare nel forlivese. In comunità, ha spiegato, non è libero. "Non posso fare quello che voglio - ha detto - anche se c'é chi pensa il contrario. Devo rispettare gli orari imposti dalla comunità. Posso lavorare, naturalmente, ma se desidero allontanarmi dalla città o assentarmi negli orari non previsti devo chiedere il permesso. E la notte, devo dormire in comunità". Nel suo futuro Carretta vede "un lavoro stabile, ma anche una famiglia".
Anche figli, ma "quando avrò trovato la persona giusta". Perché, spiega, è uscito con alcune ragazze, ma "non ho ancora la fidanzata". Carretta fu trovato dai carabinieri nel '98 a Londra, dove lavorava come 'pony express', e confessò alle telecamere del programma di Raitre 'Chi l'ha visto?' di aver ucciso in casa i familiari e di averne occultato i cadaveri in una cava della provincia. E' questo, ha detto, l'altro peso enorme con cui deve fare oggi i conti: il fatto che quei corpi non siano mai stati ritrovati.
Fonte Ansa
PARMA - La casa dove il 4 agosto '89 uccise a colpi di pistola il padre Giuseppe, la madre Marta Chezzi e il fratello Nicola e' di nuovo sua. Come era stato deciso a maggio con l'accordo che chiuse la querelle sull'eredità con le zie. Ma quella casa fa tornare a galla vecchi fantasmi. Ferdinando Carretta spiega di aver pensato molto ultimamente ai suoi familiari, ma sa che "quello che è stato non potrà mai essere cancellato". Non solo: "La tragedia poteva essere evitata. Se io mi fossi curato, quello che è successo non sarebbe mai accaduto".
L'uomo nel '99 fu assolto perche' incapace di intendere e volere al momento del fatto. La sentenza dispose il suo ricovero nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, nel mantovano, dove è rimasto sette anni e mezzo. Ora é in libertà vigilata: vive da due anni in una comunità riabilitativa a Barisano, nel forlivese, lavora come impiegato. Ieri ha firmato davanti al notaio di Parma Carlo Maria Canali i documenti che sanciscono definitivamente il suo possesso della casa della strage nell'ambito dell'accordo trovato con le zie Paola Carretta, Adriana e Carla Chezzi.
Accordo che chiuse nei mesi scorsi la causa civile innescata anni fa per l'eredità di famiglia. Un 'mix' di appartamenti e denaro per 700.000 euro. A Ferdinando, oltre alla casa, andranno circa 40.000 euro. Ferdinando Carretta però non tornerà a vivere nella casa di via Rimini a Parma che rischia di essere ricordata per sempre come quella della strage. "Non me la sento", ha spiegato. L'appartamento è in affitto, e Carretta ha detto che riscuoterà il canone. Forse la venderà. Ma Ferdinando non ha nemmeno intenzione di tornare a Parma. Pensa di restare nel forlivese. In comunità, ha spiegato, non è libero. "Non posso fare quello che voglio - ha detto - anche se c'é chi pensa il contrario. Devo rispettare gli orari imposti dalla comunità. Posso lavorare, naturalmente, ma se desidero allontanarmi dalla città o assentarmi negli orari non previsti devo chiedere il permesso. E la notte, devo dormire in comunità". Nel suo futuro Carretta vede "un lavoro stabile, ma anche una famiglia".
Anche figli, ma "quando avrò trovato la persona giusta". Perché, spiega, è uscito con alcune ragazze, ma "non ho ancora la fidanzata". Carretta fu trovato dai carabinieri nel '98 a Londra, dove lavorava come 'pony express', e confessò alle telecamere del programma di Raitre 'Chi l'ha visto?' di aver ucciso in casa i familiari e di averne occultato i cadaveri in una cava della provincia. E' questo, ha detto, l'altro peso enorme con cui deve fare oggi i conti: il fatto che quei corpi non siano mai stati ritrovati.
Fonte Ansa
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